Una storia vera. Fonte: MJ Passion N3 Luglio/agosto 2018
In tutto il mondo 1% della popolazione è colpita da epilessia,mentre, il 30% di tutte le varianti di questa malattia non reagisce ai costosi farmaci in commercio. Solo in Europa 6 milioni di persone hanno un’epilessia attiva, cioè in fase acuta e sotto trattamento, (dati statistici riportati da MJ Passion).
Ma concentriamoci in Italia, precisamente sulla storia di Virginia la bambina nata precocemente e affetta da episodi gravi di epilessia e dei suoi genitori che passano la loro esistenza a combattere contro “un governo e una comunità medica” che “hanno interessi maggiori nel promuovere le loro droghe piuttosto che a curare le persone”.
Virginia, come scrive Martina Sacchetti di MJ Passion che ha intervistato e riportato questa storia, è nata di 25+2 settimane cambiando radicalmente la vita dei suoi giovanissimi genitori. Dopo poche settimane Virginia ha iniziato a mostrare crisi di epilessia e irrigidimento muscolare. Le fu diagnosticata la sindrome di West, un tipo di epilessia abbastanza comune nei bambini. I genitori si accorsero che qualcosa non andava dal sorriso della bambina, un modo veramente orribile per scoprire certe cose visto che il sorriso di un bambino è uno dei primi atti di comunicazione e interazione con i genitori. Virginia perse il sorriso in pochi giorni.
Le medicine e le cure prescritte avevano solo un effetto iniziale e poi portavano l’organismo ad assuefazione e quindi non avevano più effetti. Dopo aver consultato tutti i medici possibili ed essersi informati sulle varie sperimentazioni e farmaci esistenti i genitori della bambina hanno iniziato a soffermarsi su un argomento che ancora in Italia è un tabù, la Cannabis Sativa.
Nessun medico in Italia voleva prescrivere un farmaco a base di cannabis o cannabioidi ad una bambina piccola e sopratutto non essendoci in Italia dati e sperimentazioni certe, non avevano le basi e le certezze per poterlo fare. Il padre di Virginia scrisse a quasi tutti i medici internazionali che avrebbero potuto aiutarli e alla fine giunse una risposta. La soluzione era chiara, trasferirsi negli Stati Uniti.
Finalmente un inizio, con l’arrivo della Cannabis Light in Italia i genitori di Virginia ebbero la possibilità di testare il prodotto e fare tutte le dovute analisi, secondo le indicazioni dei medici con i quali erano in contatto, per la cura dell’epilessia: ” Già dopo le prime assunzioni” dichiara la madre “Virginia iniziò a rilassare i muscoli” e ad avere un respiro migliore e più profondo. Il CBD stava migliorando pian piano le condizioni e la situazione di Virginia.
Col passare del tempo alcuni sintomi si riproposero. I genitori iniziarono a chiedersi quale fosse l’elemento che bloccava le crisi e che quindi faceva la differenza, in modo da orientarsi meglio sulla scelta del prodotto e della varietà. Dall’Olanda arrivò presto la risposta e quindi un prodotto migliore contenente non solo il CBD che è la sostanza che inibisce la crisi vera e propria ma per avere dei risultati duraturi nel tempo bisognava avere un prodotto con delle piccole percentuali di sostanze psicoattive.
Il decreto ministeriale del 2015 però cita solo alcune varietà di cannabis e solo per alcuni tipi di patologie come: dolori, nausea e vomito dati da chemioterapie, stimolazione dell’appetito dei soggetti affetti da AIDS, cancro e anoressi, aiuto per la sindrome di Tourette e sclerosi multipla. Tutto ciò a carico del SSR, mentre per tutte le altre malattie come l’epilessia il SSR non si prende carico delle spese o della somministrazione terapeutica.
Molti dei preparati venduti in commerci accumulano sedimenti nel fondo della bottiglia e perdono moltissimo il livello dei terpeni e le proprietà del fitocomplesso. Ciò costringe il paziente a modificare sempre le dosi e le assunzioni.
La ricerca in Italia, come nel resto del mondo, dovrebbe iniziare a concentrarsi una questa pianta dalle qualità indubbiamente terapeutiche e sopratutto eco sostenibile e dalle proprietà incredibili. La madre di Virginia sostiene che non tornerà mai ai farmaci anti epilettici ma che preferirebbe trasferirsi pur di far star bene la sua bambina e assicurarle un futuro.
Editoriale: questa storia ci ha toccati nel profondo e abbiamo deciso di riportarla, come ha fatto MJ Passion, per sensibilizzare sul tema tutti e sdoganare il mito della Cannabis come stupefacente o droga. La Canapa, come apprendiamo anche dai nostri antenati e dalla storia, può avere mille usi: dall’edilizia, al tessile, alla produzione di carta, alla terapia per molte patologia. Ovviamente crediamo nella ricerca e nelle giuste assunzioni di questo prodotto in modo controllato e legale. Apriamo la mente, crediamoci insieme!
BuenaVita.eu ANNA RENNA
(grazie ad MJ Passion)