“Con Fitobonifica (o fitorisanamento) si intende l’impiego di vegetali per la bonifica dei terreni e degli ambienti. Alcuni vegetali, tra cui la canapa, sono infatti in grado di imprigionare tra le radici le sostanze inquinanti presenti nel terreno, disgregare o ancora accumulare all’interno della pianta.Con Fitobonifica (o fitorisanamento) si intende l’impiego di vegetali per la bonifica dei terreni e degli ambienti. Alcuni vegetali, tra cui la canapa, sono infatti in grado di imprigionare tra le radici le sostanze inquinanti presenti nel terreno, disgregare o ancora accumulare all’interno della pianta.
La canapa non solo è in grado di catturare dal terreno contaminanti organici e inorganici tra cui metalli e altre sostanze inquinanti, ma aiuta a ridurre la presenza di CO2 nell’aria e interviene anche sull’acqua..
Rispetto al altre coltivazioni la resistenza della pianta della canapa consente l’abbattimento dell’impiego di pesticidi, fitofarmaci, diserbanti e anche d’acqua ed è quindi una coltivazione altamente sostenibile.
In passato la canapa è già stata adottata per la bonifica di terreni vicini all’ILVA resi inutilizzabili dagli scarichi delle industrie che hanno portato all’avvelenamento e conseguente morte di interi allevamenti e anche persone. Si stima infatti che nell’arco di cinque anni la pianta della canapa sia in grado di bonificare il terreno rendendolo nuovamente fertile e si sta pensando di usarla per arginare l’inquinamento di zone industriali come fosse una vera e propria barriera agli inquinant.i
La canapa non solo è in grado di catturare dal terreno contaminanti organici e inorganici tra cui metalli e altre sostanze inquinanti, ma aiuta a ridurre la presenza di CO2 nell’aria e interviene anche sull’acqua..
Rispetto al altre coltivazioni la resistenza della pianta della canapa consente l’abbattimento dell’impiego di pesticidi, fitofarmaci, diserbanti e anche d’acqua ed è quindi una coltivazione altamente sostenibile.
In passato la canapa è già stata adottata per la bonifica di terreni vicini all’ILVA resi inutilizzabili dagli scarichi delle industrie che hanno portato all’avvelenamento e conseguente morte di interi allevamenti e anche persone. Si stima infatti che nell’arco di cinque anni la pianta della canapa sia in grado di bonificare il terreno rendendolo nuovamente fertile e si sta pensando di usarla per arginare l’inquinamento di zone industriali come fosse una vera e propria barriera agli inquinanti.”
“La canapa è quindi un ottimo candidato naturale per la bonifica di terreni ad alto livello di inquinamento.
Un altro impiego sperimentale della canapa è il recupero dei fanghi contaminati che vengono prodotti dal passaggio di acque di scarico industriale o fognature che lasciano appunto sul terreno questi fanghi altamente inquinanti. La procedura standard prevede la raccolta ed essicazione dei fanghi contaminati perchè vengano poi bruciati o stoccati in discarica, con la canapa invece si può provvedere al recupero di questi fanghi che poi, una volta bonificati, possono esser rivenduti come terriccio.
Rispetto alle alternative la fitobonifica offre molti vantaggi di natura ambientale ed economica, ma richiede un maggiore tempo per il completamento della bonifica del terreno.”
fonte: https://www.tuttogreen.it/bonifica-terreni-con-la-canapa-unidea-italiana/