Drogante Vs Non Drogante
Siamo una repubblica democratica che riconosce il tuo valore nel voto politico nonché nei referendum.
Sotto troverai 4 domande che meritano la tua attenzione in quanto hanno un’impatto su:
- salute
- pianificazione ed allocazione di fondi pubblici
- priorità di ordine pubblico
- libertà di espressione dei mezzi di informazione
- comprensione del sistema giudiziario
- politiche per lo sviluppo economico
- qualità d’informazione in ambito di droghe
Drogante Vs Non Drogante
La cannabis per essere considerata drogante deve avere un THC superiore allo 0,5%
Buenavita come la maggior parte dei cannabis store italiani non ha prodotti droganti.
Allora dov’è il problema?
- Perché la legge concede agli agricoltori di produrre prodotti droganti se poi non si possono commercializzare? art 4 comma 5
- perché lo stato finanzia la coltivazione di prodotti droganti? Art 6 comma 1
- Perché siamo arrivati a chiedere alla cassazione se si possono vendere prodotti non droganti? in nessun altro settore è stata fatta questa domanda.
- Perché i giornali hanno riportato “la sentenza definitiva della cassazione”, mentre ad oggi è solo una “informativa provvisoria”?
Chi è il vero perdente da quando è stata introdotta la cannabis?
- Case farmaceutiche?
- Crimine organizzato – camorra/ndrangheta…?
- Crimine organizzato nel settore sanitario (vedi soggetti come Formigoni)?
Chi perderà se viene bloccata la vendita di CBD?
- Le persone con patologie gravi (parkinson, epilessia, alzheimer), che non possono più alleviare le proprie sofferenze?
- La società in generale che vedrà un nuovo aumento dei costi della sanità?
- L’italia che perderà l’occasione di sviluppare un settore economico d’interesse mondiale?
Quali sono i costi di questa confusione?
- Se sono 1.000 negozi allora ci vogliono almeno 2.000 poliziotti/carabinieri + questore + spese di 1.000 processi+10.000 analisi?
- Distrazione di risorse da problemi gravi di ordine pubblico?
- Fallimento di aziende agricole?
- Fallimento di negozi commerciali?
Sotto l’impatto che ha avuto la cannabis sul settore sanitario…
I ricercatori hanno anche documentato una lieve diminuzione del numero medio di pacchetti dispensati per anti epilettici (-1,5%), antidepressivi (-1,2%), oppioidi (-1,2%) e anti emicranici (circa -1%) .
Cosa è successo? Dopo che la cannabis leggera è diventata facilmente disponibile nei negozi al dettaglio, il numero medio di farmaci erogati è diminuita di circa l’1,6%. Le prescrizioni per i farmaci tipicamente usati per trattare l’ansia e la psicosi – le condizioni per le quali il CBD è stato trovato ad avere un impatto – sono diminuite di più. “Questo è intuitivamente spiegato dalle proprietà rilassanti del CBD, che è spesso usato per trattare i disturbi del sonno”, afferma lo studio. “Inoltre, il grande coefficiente che osserviamo per sedativi e ansiolitici sono anche coerenti con la sostituzione derivante dall’autovalutazione e dall’automedicazione, cioè la possibilità di valutare individualmente i sintomi (cioè l’ansia e l’insonnia) e, di conseguenza, decidere se prendere una pillola. “
Per la loro ricerca, hanno raccolto dati mensili sulle vendite di farmaci per tutte le 106 provincie italiane da gennaio 2016 a febbraio 2018. Su una media mensile, hanno trovato che l’autorità sanitaria italiana fornisce rimborsi per 28 pacchetti di sedativi e 72 scatole di ansiolitici (o anti ansia) per provincia. Hanno anche documentato il rimborso di 12.610 pacchetti per oppioidi, 18.460 pacchetti per anti epilettici, 27.198 pacchetti per antidepressivi, 4.802 pacchetti per anti-psicotici e 2.504 scatole per anti-emicranie.
Lo studio, pubblicato sulla serie di Working Paper di Health Econometrics e Data Group, è uno dei primi a esaminare come le persone usano la cannabis per auto-medicarsi. Gli autori dello studio hanno infatti trovato “l’involontaria liberalizzazione della cannabis leggera” come un ottimo punto di partenza per studiare come l’accessibilità alla cannabis possa potenzialmente spingere le persone a rivolgersi alla cannabis come sostituto delle droghe tradizionali.
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